L'epigrafe di Euskia

di Claudio Gulli, 20 novembre 2024
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Stefano Graziani

Una giovane virtuosa, morta solo a venticinque anni, è la storia che viene narrata in quest’epigrafe. Si chiama Eùskia, che in greco significa «ombrosa». È difficile trovare un documento più importante di questo per la storia del primo cristianesimo a Siracusa. La ragazza era morta nel giorno della “festa” di Santa Lucia, il 13 dicembre. Martirizzata da Diocleziano nel 304 d. C., Lucia proteggeva questa donna, che muore probabilmente all’inizio del V secolo. È così la prima attestazione del culto della santa patrona: le spoglie erano conservate nella catacomba a lei dedicata, poco distanti.


Il rinvenimento spetta a Paolo Orsi, che nel 1894 stava indagando le gallerie connesse al cubicolo di Eusebio nella catacomba di San Giovanni ed è stata ristudiata di recente. La lastra è stata inserita nel settore F del Museo Archeologico, inaugurato nel 2014 e dedicato ai reperti di età paleocristiana, bizantina e dell’alto Medioevo.


Negli stessi ambienti si può ammirare il Sarcofago di Adelfia e gli altri materiali epigrafici provenienti dai cimiteri comunitari che i cristiani svilupparono nei primi secoli del loro culto a Siracusa. Sarcofagi istoriati, frammenti di recinzioni in pietra, rari vetri ritrovati nelle tombe costruiscono così un’esposizione che punta ad allargare le conoscenze sulla storia della città, oltre i confini cronologici classici dell’epoca greca dei tiranni.

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